Cominciamo a scorgerla da lontano, adagiata su un colle, tutta cinta dalle sue mura risalenti già all'epoca romana.
Arriviamo proprio sotto e parcheggiamo l'auto (solo a pagamento 1 €/h o 1,20 €/h a seconda delle zone). Costeggiamo i possenti bastioni che, come uno scrigno prezioso avvolgono il centro, cercando un varco per entrare. Intanto penso alle sorprese che ci riserverà l'interno, visto l'esterno già così intrigante.
Cinta muraria di Osimo |
Cinta muraria di Osimo |
Cinta muraria di Osimo |
Cinta muraria di Osimo |
Cinta muraria di Osimo |
Porta San Giacomo - Cinta muraria di Osimo |
Ufficio accoglienza turistica - Osimo |
Ci accoglie Simona, una giovane e brillante guida, molto preparata, che in maniera esaustiva ed avvincente ci racconta tante cose sulle origini di Osimo e sulle sue grotte. Ce ne sono tantissime sotto tutta la città. In fondo al punto d'accoglienza c'è l'ingresso a quelle del Cantinone che, purtroppo, sono attualmente chiuse per manutenzione, quindi Simona ci accompagna alle altre di Piazza Dante. Vi si accede dal portone di un palazzo scendendo per questa scala.
Accesso alle Grotte di Piazza Dante - Osimo |
Si arriva in degli ambienti che, fino a qualche decennio fa, furono adibiti alla conservazione del vino dalla nobile famiglia Gallo, proprietaria dell'omonimo palazzo sulla piazza soprastante già dal '600 e che acquisì anche la disponibilità delle grotte.
Grotte di Piazza Dante - Osimo |
Attraverso una scala ci inoltriamo nel cuore vero di questo mondo sotterraneo tutto scavato nell'arenaria, roccia simile al tufo e come il tufo particolarmente tenera e malleabile.
Grotte di Piazza Dante - Osimo |
Grotte di Piazza Dante - Osimo |
Il primo bassorilievo che si incontra è la testa stilizzata di un toro che racchiude la sequenza numerica 1888, dove, nel linguaggio massonico, l'1 sta ad indicare l'unità, il solo, l'assoluto; l'8 rappresenta l'infinito e il contatto tra cielo e terra; il 3, ossia le volte che l'8 viene ripetuto, è il numero perfetto rappresentativo della trinità.
Grotte di Piazza Dante - Osimo - Il toro |
In un certo punto della grotta sono stati ricavati tre archi consecutivi, disposti obliquamente tra loro, in modo che, dalle aperture allineate si potesse scorgere una nicchia situata dalla parte opposta, presumibilmente meta finale di un qualche rito.
Grotte di Piazza Dante - Osimo - I tre archi |
La nostra guida Simona tiene a precisare che i suoi racconti non sono frutto di fantasiose leggende, ma di ricerche svolte con altri studiosi, incrociando le conoscenze storiche e visive sulle grotte con quelle sulla massoneria. Queste indagini hanno evidenziato una chiara relazione tra la simbologia presente in questi ambienti ed i manuali dell'antica associazione segreta. In effetti le pareti sono ricche di bassorilievi raffiguranti icone tipiche della massoneria, che scandiscono le tappe di un vero e proprio percorso iniziatico di purificazione e rinascita per gli aspiranti nuovi adepti.
Ad esempio, questo è un muratore segno di demolizione e ricostruzione.
Grotte di Piazza Dante - Osimo - Il muratore |
Grotte di Piazza Dante - Osimo - Le due bottiglie |
Un vescovo indica il crocifisso, sinonimo di morte e rinascita a vita nuova.
Grotte di Piazza Dante - Osimo - Il Crocifisso |
Contrapposizione tra l'agnello emblema di purezza e candore, e il ratto portatore di sporcizia e sudiciume.
Grotte di Piazza Dante - Osimo - L'agnello e il ratto |
Il soldato/guerriero in tipica posizione massonica, con i piedi aperti e le mani sui fianchi, richiamante la disciplina, la forza, la fedeltà, l'appartenenza, la volontà.
Grotte di Piazza Dante - Osimo - Il soldato |
Certo che qua sotto, avvolti dalle tenebre, sembra di stare all'epoca del "Nome della Rosa" o dei Templari alla ricerca del Sacro Graal e... la fantasia galoppa... Viene spontaneo immaginare che in questi luoghi avvenissero riunioni segrete, riti occulti. oscure cospirazioni... eppure a quei tempi, la Massoneria non aveva un'accezione così negativa come ai giorni nostri.
Simona ci racconta anche degli aneddoti simpatici, come il suo incontro con Roberto Giacobbo di Voyager che si recò lì per girare una delle sue trasmissioni. Quando lui si presentò, lei, un po' impacciata, gli porse la mano dicendogli "onorata" e lui scherzosamente le rispose "piacere Onorata". Da allora colleghi, amici e non solo cominciarono a chiamarla "Onorata" e potreste trovarla con questo "pseudonimo" anche nelle recensioni di Trip Advisor!
Un'altro episodio interessante riguarda alcuni musicisti americani specializzati in musica country/folk/irish, venuti in Italia per promuovere un loro lavoro. Trovandosi in zona, ed avendo un po' di tempo libero, decidono di visitare Osimo. Simona/Onorata li guida nelle grotte e loro seguono tutto con molto interesse, poi chiedono il permesso di portare giù gli strumenti. Entusiasmati ed ispirati dall'acustica di quegli ambienti, in particolare, di una saletta circolare, cominciano a suonare ed, in solo mezz'ora, compongono una canzone, in musica e parole, che verrà poi inclusa in un album, interamente dedicato ad Osimo, intitolato "The heart of the cave", "il cuore delle grotte". Un bell'orgoglio per questa cittadina! Recentemente sono tornati ed hanno presentato i loro brani nel locale teatro della "Nuova Fenice". Loro sono "The Orphan Brigade".
Grotte di Piazza Dante - Osimo |
Passeggiando senza fretta per le vie, piazze e vicoli, ci accorgiamo che tutto il centro di Osimo è davvero pregevole, ricco di edifici antichi e palazzi nobiliari che trasudano arte, storia e storie... come quella di San Giuseppe da Copertino, patrono della città. E questa è stata un'altra scoperta qui ad Osimo. Per la seconda volta incrocio casualmente questo Santo sul mio cammino. La prima fu qualche anno fa in Salento, proprio a Copertino, dove trovammo la sua casa natale ed un santuario a lui dedicato. Che sorpresa ritrovarlo anche qui! San Giuseppe da Copertino è conosciuto come il Santo che volava perchè, cadendo in estasi levitava, sollevandosi da terra di alcuni centimetri. Per questo è stato eletto patrono degli avviatori. Ma come era arrivato dalla Puglia in quel di Osimo? Proprio a causa delle sue doti singolari e dei numerosi miracoli che accadevano intorno a sé, divenne oggetto, suo malgrado, delle attenzioni degli alti prelati e del tribunale ecclesiastico. Così per sottrarlo alla venerazione ed al clamore popolare venne trasferito varie volte, prima a Napoli, poi ad Assisi ed a seguire a Pietrarubbia (una sperduta frazione di montagna sull'Appennino romagnolo, che peraltro conosco, ma di cui non sapevo la particolarità), a Fossombrone ed infine Osimo, dove nel 1663, concluse la sua vita terrena sorridendo serenamente, così come l'aveva sempre vissuta.
Questa è la Chiesa/convento di San Francesco che lo ospitò, divenuta poi Santuario di San Giuseppe da Copertino, dove è possibile visitare l'oratorio in cui quotidianamente celebrava Messa e le tre stanzette in cui dimorava.
La devozione per questo Santo qui è forte e mentre ci soffermiamo ad osservare l'esterno, una passante ci invita caldamente a visitare la chiesa ed in particolare gli spazi del Fraticello.
Basilica San Giuseppe da Copertino - Osimo |
Basilica San Giuseppe da Copertino - Osimo |
Nella cripta del Santuario è custodito il suo sepolcro.
Basilica San Giuseppe da Copertino - Sepolcro del Santo - Osimo |
Qui sotto, l'altare dell'oratorio presso cui San Giuseppe celebrava l'Eucaristia.
Basilica San Giuseppe da Copertino - Oratorio - Osimo |
Qui di seguito alcuni oggetti di vita quotidiano del Santo esposti nelle sue camerette.
Basilica San Giuseppe da Copertino - Saio del Santo - Osimo |
Basilica San Giuseppe da Copertino - Stanzette del Santo - Osimo |
Basilica San Giuseppe da Copertino - Stanzette del Santo - Osimo |
Uscendo si passa dalla sacrestia, sulla cui volta si possono ammirare questi preziosi affreschi del XIV sec. che raffigurano i quattro Evangelisti.
Basilica San Giuseppe da Copertino - Soffitto della Sacrestia - Osimo |
San Giuseppe da Copertino ha ispirato anche la band americana "The Orphan Brigade" di cui ho vi ho parlato a proposito delle grotte, che gli ha dedicato un brano intitolato "Flying Joe" che si potrebbe tradurre in "Giuseppe che vola".
Ma il Fraticello, oltre ad essere stato prescelto come protettore degli avviatori, è divenuto nel tempo anche patrono degli studenti, in quanto, nonostante la sua scarsa predisposizione per lo studio, riuscì comunque a superare gli esami per l'accesso al sacerdozio grazie al suo impegno e alla sua ferrea volontà, combinati ad alcune... diciamo... fortunate, o forse "provvidenziali" coincidenze.
Ad ogni modo, ciò che ho capito approfondendo la biografia di questo Santo è che, Lui era una sorta di "Forrest Gump" del '600, non troppo dotato intellettualmente, ma buono, sincero e leale, tenace nella volontà e nell'impegno, saldo nella Fede. Grazie a queste qualità, come Forrest, riuscì a realizzare desideri improbabili. Costantemente alla ricerca di Dio, Lo aveva trovato, e la presenza del Signore infondeva in Lui gioia e serenità che trasmetteva a tutti coloro che gli stavano intorno.
La storia di San Giuseppe mi ha emozionato e, qui ad Osimo, da cui spiccò il suo ultimo volo verso il Cielo, ho chiuso un cerchio inconsapevolmente aperto qualche anno fa a Copertino, da cui ebbe inizio il suo viaggio terreno.
Basilica San Giuseppe da Copertino - Osimo |
Credo che presto mi recherò anche a Pietrarubbia, approfittando della sua vicinanza da casa mia, a visitare il Convento dei Cappuccini da cui cominciò la sua permanenza in terra marchigiana.
Tornando a cose più materiali, come dicono a Roma "s'è fatta 'na certa" e quindi partiamo alla ricerca di un posto per mangiare. Stranamente, nel centro di Osimo non troviamo molti locali, poi gironzolando, ci imbattiamo nell'Osteria dell'Arco Vecchio, in Via Oppia n. 20. E' la classica osteria semplice e senza pretese, ma famigliare ed accogliente, in cui ci si trova subito a proprio agio. La cucina è casareccia, gustosa e verace, con piatti del territorio e qualche guizzo di originalità, come le Tagliatelle ai mirtilli con ragù di cinghiale che ordino io, mentre Stefano sceglie dei Cavatelli ai carciofi e salsiccia. Buoni entrambi.
Tagliatelle ai mirtilli con ragù di cinghiale |
Il menù è diviso tra primi e secondi "normali" e vegetariani/vegani, con prezzo unico per tutti i piatti appartenenti alla stessa categoria.
Noi proseguiamo con un secondo vegano, il Cavolo nero con fagioli cannellini, ben fatto e gustoso, insaporito con un corposo olio e.v. di oliva.
Cavolo nero con fagioli cannellini |
Concludiamo con un dolce alla ricotta, basico e un po' anonimo e una porzione di meringata, più accattivante e gradevole.
Conto con acqua, vino e caffè € 34,00. Il nostro giudizio è positivo: buone pietanze, buon rapporto qualità/prezzo, atmosfera piacevole. Ci ritorneremmo.
Usciti dall'osteria, facciamo i classici "quattro passi per digerire" verso i Giardini di Piazza Nuova, dalla cui balconata lo sguardo spazia sulle colline marchigiane fino al mare.
Giardini di Piazza Nuova - Osimo |
Panorama dai Giardini di Piazza Nuova - Osimo |
Giardini di Piazza Nuova - Osimo |
Giardini di Piazza Nuova - Osimo |
Dopo aver passeggiato tra i vialetti di questi magnifici giardini e ammirato il bel panorama, ci dirigiamo verso il Duomo... ma per questo vi do appuntamento alla seconda parte, dove, se vorrete, proseguiremo la visita di questa splendida cittadina. Vi aspetto!
Alla prossima "Evasione"...dentro o fuori la mia cucina!
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