Immagine 04 Cuori Evasioni dentro e fuori la mia cucina Immagine 04 Cuori

18 giugno 2015

Dolci Evasioni fuori dalla mia cucina: Frontino e dintorni

Gioielli nascosti, quasi sotto casa.

Oggi un'evasione diversa: non in cucina, ma in luoghi meravigliosi in mezzo a natura, arte e storia, inaspettatamente a poco più di un'ora da casa.

Domenica scorsa, con mio marito abbiamo deciso di andare a fare un giro a Carpegna (prov. di Pesaro-Urbino), un paesino di montagna sull'Appennino tosco-romagnolo ai confini con la Romagna; ci siamo fermati alla solita fonte all'inizio del paese, da cui sgorga, senza sosta, un'acqua, zampillante, fresca, buonissima, senza il minimo sapore, e abbiamo fatto il pieno per le prossime 2-3 settimane. Solitamente, dopo ciò, saliamo al Cippo, che è un'altura con un balcone panoramico molto bello, per passeggiare in mezzo ai boschi e  respirare un po' di aria pura. Questa volta però il tempo era un po' incerto, allora abbiamo cominciato a girovagare per la zona, fuori dagli itinerari consueti, scoprendo così dei posti bellissimi, dove, chissà perchè, non ci eravamo mai recati.


Guardate:

Questa è la Pieve di San Giovanni Battista, antichissima, risale al 1000; sorge isolata in mezzo al verde, appena fuori dall'abitato di Carpegna. Chissà quante vicende avrà visto svolgersi all'ombra delle sue mura, durante i dieci secoli che l'hanno portata fino a noi! Oggi è sicuramente un'oasi di pace e tranquillità, uno di quei luoghi che ti riconciliano col mondo.

Pieve di Carpegna
Pieve di San Giovanni Battista - Carpegna

...la bellezza del chiostro...notate l'affresco sopra la scaletta...

Pieve di Carpegna
Carpegna - Pieve di San Giovanni Battista
...tra queste arcate sembra quasi di sentire risuonare gli echi dei monaci che qui si raccoglievano in preghiera e intonavano canti gregoriani...molto suggestivo... 

Pieve di Carpegna
Carpegna - Pieve di San Giovanni Battista

Poi abbiamo proseguito per  

Frontino

facente parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, nel comprensorio del

Parco del Sasso Simone  e Simoncello

Si tratta di due massi erratici dalla forma strana, quasi squadrata, che sembrano capitati lì per sbaglio... senza centrare niente col territorio circostante... ammantati da boschi di cerro. Non è raro trovarvi fossili marini tipo ammoniti. In estate l'Ente Parco organizza delle escursioni guidate molto carine attraverso i suoi sentieri, a cui anche noi abbiamo partecipato.

Godetevi qualche scorcio di questo incantevole borgo montano:

Frontino (PU)
Frontino - Giardinetti e angoli fioriti ovunque

Casette deliziose e ben tenute
Viuzze linde ed ordinate
Piazza della fontana
In questa garitta c'é il museo degli spaventapasseri - simpatico!
Altra viuzza

Altra prospettiva

L'alimentari e tabacchi
Case


Altre Case
Torre dell'orologio
Giardinetti

Salita alla via principale
Balconata
Dopo esserci immersi nell'atmosfera fiabesca di questo grazioso paesino d'altri tempi, ci siamo diretti al vicino Eremo di San Francesco di Montefiorentino, anche questo molto antico e conservato benissimo. Qui vive ancora qualche monaco:

Eremo di San Francesco di Montefiorentino
Era aperto...guardate che chicche all'interno:

Dipinto del '400

Pulpito
Dipinto

Soppalco dell'organo

Il portico

Un ultimo sguardo
Sulla strada per il ritorno abbiamo deviato per il Convento di San Girolamo, situato su un'altura e immerso in una verdeggiante natura incontaminata. E' stato trasformato in residenza di charme con ristorante. 

Convento di San Girolamo
Convento di San Girolamo
Convento di San Girolamo
E' circondato da enormi, splendide querce e da un bel giardino verde molto curato, con tripudio di fiori ovunque










Scendendo, abbiamo fatto un'ultima sosta presso questo Antico Molino ristrutturato, proprio di fronte al bivio che sale al borgo di Frontino; sotto scorre il torrente Mutino. Nella parte bassa, dentro le sue stanze, tutte in mattoni a vista, c'è un interessantissimo museo del pane con tanti strumenti d'epoca, tutti in legno e pietra. A livello strada invece, hanno creato un'osteria di degustazione dei prodotti tipici locali.

Torrente Mutino

Antico Molino Del Ponte
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12 giugno 2015

Gelato allo yogurt, miele e noci

Continuo con la produzione dei gelati, cercando di arrivare alle ricette ottimali; ormai per me è quasi una sfida (divertente però). Non è affatto facile ottenere un gelato casalingo, tutto con ingredienti naturali, che abbia le giuste cremosità, consistenza, resistenza e il giusto sapore. Può capitare che, una volta uscito dal freezer, sia troppo compatto e ghiacciato, oppure che si sciolga troppo velocemente, o ancora che venga troppo pastoso e pesante, specie se si usano neutri o altri addensanti. Insomma è tutta una questione di equilibri tra zuccheri, sostanze grasse, ecc....un po' come giocare al piccolo chimico; però i risultati ottenuti fino ad ora mi incoraggiano ad andare avanti. E poi volete mettere la soddisfazione di mangiare una coppa di gelato fatta da noi, di cui conosciamo tutti i componenti? 
Oggi è la volta del Gelato allo yogurt, miele e noci...un gusto che scelgo spesso in gelateria. Questa ricetta è una delle più semplici...niente destrosio o altro ingrediente strano o particolare, ma il risultato che si ottiene è ottimo e  mi soddisfa molto. La consistenza dello yogurt basta da sola a conferire la giusta densità e cremosità.



Ingredienti:
  • 300 gr di yogurt bianco (io uso il  Vipiteno nel vasetto di vetro...buonissimo)
  • 150 gr di latte intero
  • 125 gr di panna fresca
  • 100 gr di zucchero
  • 1 cucchiaio di zucchero vanigliato
  • qb di miele di acacia
  • qb di gherigli di noci

Procedimento:

In una terrina mescolare lo yogurt, il latte, la panna, lo zucchero e lo zucchero vanigliato. Miscelare col minipimer e trasferire nella gelatiera (io quella del Kenwood) e far girare intorno ai 35', fin quando il gelato sarà bello cremoso e montato.  

Gelato yogurt, miele e noci
Gelato allo yogurt, miele e noci

A questo punto fermare, aggiungere le noci tritate e far fare qualche altro giro per distribuirle in tutto il gelato; infine versare il miele a filo per formare una variegatura

Gelato allo yogurt, miele e noci

e dopo altri 2 o 3 giri trasferire in una vaschetta e passare in abbattitore a stabilizzare  per circa 20', finchè si solidifica un po' anche fino al centro, senza che però si indurisca eccessivamente;  oppure mettere direttamente in congelatore.
Il ciuffo verde nella foto è menta del mio giardino (quella che sa di "gomma del ponte" di quando ero bambina e chi ha qualche annetto come me, sicuramente sa di cosa parlo).

Gelato allo yogurt, miele e noci

Gelato yogurt, miele e noci
Gelato allo yogurt, miele e noci

Fresco e goloso!

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08 giugno 2015

Gelato alla Nocciola

Continuo la serie di "sperimentazioni" sul gelato. La prima era stata quella del Gelato al cioccolato, andata benissimo, ora è la volta del gelato alla nocciola. Anche stavolta mi ritengo soddisfatta. Il sapore di nocciola c'é  e  la consistenza cremosa pure!

Gelato alla nocciola

Ingredienti per 6/8 persone:
  • 500 ml di latte intero
  • 150 ml di panna fresca
  • 1/2 bicchiere di acqua
  • 200 gr di nocciole tostate e spellate
  • 100 gr zucchero semolato
  • 60 gr di destrosio*
  • 20 gr zucchero di canna integrale**
  • 1 cucchiaio abbondante di Nutella o un po' di cioccolato gianduia fuso
  • 1 cucchiaio di olio di arachidi
  • 3 cucchiai di caffè della moka o espresso

* lo so che il destrosio (che non è altro che uno zucchero ricavato da amidi, principalmente del mais) non è facilissino da trovare e costicchia anche un po'. Io l'ho trovato in una drogheria storica in centro a Rimini, in Piazza Tre Martiri, che vende tutti ingredienti particolari per i dolci, tipo  glucosio, burro di cacao, ciliegie candite, mandorle amare, pectina, ecc., ancora sfusi, a peso.

** Lo zucchero di canna integrale l'ho trovato all'iper Conad di Rimini e l'ho aggiunto perchè secondo me, col suo sentore di caramello rafforza il gusto della nocciola...ci sta bene.

Procedimento:

Per prima cosa produrre la pasta di nocciole: scaldare le nocciole nel forno per agevolare la fuoriuscita del loro olio, poi metterle in un mixer piuttosto potente con lo zucchero di canna e 2 cucchiai di quello semolato e frullare alla massima velocità fino a che non cacciano l'olio e formano una pasta il più possibile fine. Per aiutare la formazione della pasta io ho aggiunto, dopo un po', anche un cucchiaio di olio di arachidi.. Ci vorranno diversi minuti. Se si vuole un gelato più liscio al palato, passare la pasta al setaccio, ma non è obbligatorio. Io l'ho fatto, ma una leggera granulosità può anche essere gradevole.

In una ciotola mettere il latte, la panna, l'acqua, il caffè (che esalta il sapore e il colore di nocciola), lo zucchero, il destrosio, la Nutella e la pasta di nocciole. Frullare bene col minipimer per amalgamare il tutto. Versare nella gelatiera (io quella del Kenwood) e fare girare fino a che risulta ben montato (io 35-40'). Travasare in una vaschetta. Io l'ho passato prima in abbattitore a stabilizzare per circa 15'-20', poi in freezer a conservare.

L'ho servito con una spolverata di scagliette di cioccolato e granella di nocciole. Mi è piaciuto molto!

Gelato alla nocciola fatto in casa home made
Gelato alla nocciola

Considerazioni:

Il destrosio dovrebbe dare più cremosità/corposità al gelato ed ha un  potere anticongelante più alto rispetto al comune saccarosio. Comunque per quanto riguarda i gelati, sono ancora in fase di sperimentazione e sto cercando di capire gli effetti dei vari ingredienti. Nei libri e in rete si trovano una marea di ricette di gelati, tutte diverse, che possono essere più o meno valide. Io, di solito, ne leggo un po' per farmi un'idea e poi  ne elaboro una mia, in base alle mie esperienze e conoscenze, e al risultato che intendo ottenere. Anche questa volta mi sono un po' ispirata al gelato noci/pinoli che Patrizia Pasqualetti ha illustrato a Casa Alice, con delle aggiunte personali.
Sinceramente non ho notato una particolare differenza di struttura rispetto a quando non ho usato il destrosio, forse perchè la pasta di nocciole è piuttosto corposa e grassa di per sè. A onor del vero, devo dire che la sera stessa il gelato era perfetto in consistenza, cremosità, e resistenza. Il giorno successivo, dopo una notte in freezer, si è rappreso molto e ha assunto una consistenza un po' polverosa e disaggregata, ma non ghiacciata. Ho dovuto rilavorarlo un po' col cucchiaio e lasciarlo qualche attimo nel frigo per renderlo di nuovo cremoso. Credo sia dipeso dal solidificarsi dei grassi delle nocciole, della Nutella e dell'olio.  Continuerò con le mie prove e vi saprò dire.

Vi suggerisco, se siete interessati, di leggere questo articolo, molto ben fatto, dove sono spiegati  i vari tipi di zucchero e la funzione che essi svolgono nel gelato. In realtà tutto il sito è bello. Contiene tanti consigli e ricette.


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